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Adriana Sarro

Viaggio tra i paesaggi della Sicilia

I workshop di Progettazione Architettonica

Workshops “La città e il mare”, Marsala, 1998. Fotografia di Santo Edoardo Di Miceli - ZOOM

Workshops “La città e il mare”, Marsala, 1998. Fotografia di Santo Edoardo Di Miceli

Abstract
La Sicilia e il suo territorio, meta dei viaggiatori arabi e successivamente dei viaggiatori del Grand Tour tra il ‘700 e ‘800 e architetti degli anni ‘20, interessati sempre alla conoscenza del suo paesaggio, è stata attraversata negli ultimi anni, da studenti e docenti, che hanno partecipato ai numerosi workshop e simposi interessati alla conoscenza dei luoghi della città e del paesaggio, dove potere presentare un progetto di trasformazione. I workshop, infatti, come vedremo attraverso le diverse esperienze nei luoghi, costituiscono un modo diverso di fare didattica attraverso “il viaggio” e il confronto tra le diverse esperienze italiane ed europee.


La Sicilia e il suo territorio, meta dei viaggiatori arabi e successivamente dei viaggiatori del Grand Tour tra il ‘700 e ‘800 e architetti degli anni ‘20, interessati sempre alla conoscenza del suo paesaggio, è stata attraversata negli ultimi anni, da studenti e docenti, che hanno partecipato ai numerosi workshop e simposi interessati alla conoscenza dei luoghi della città e del paesaggio, dove potere presentare un progetto di trasformazione.

Il paesaggio italiano, e ancora di più quello siciliano, con la sua identità e diversità, con città grandi e piccole, città storiche e contemporanee, insieme a magazzini agricoli, resti di edilizia privi di qualità, luoghi atopici, frammenti urbani, ha subito un rapido cambiamento di cui è necessario registrarne il senso per recuperare le sue qualità insediative ed estetiche attraverso lo sguardo e la sua descrizione.

Il viaggio, infatti, permette di leggere, descrivere, annotare e rintracciare gli elementi della città visibile e invisibile come Italo Calvino ed Elio Vittorini descrivono nei loro libri.

I workshop, infatti, come vedremo attraverso le diverse esperienze nei luoghi, costituiscono un modo diverso di fare didattica attraverso “il viaggio” e il confronto tra le diverse esperienze italiane ed europee.

Questi costituiscono un importante esperienza di didattica e ricerca, soprattutto per il loro significato e per il ruolo che hanno avuto in Italia e in modo particolare in Sicilia negli ultimi 30 anni: Messina (1985), Trapani (1993), Caltagirone (1994), San Giovanni Gemini (1997), Marsala (1998-2000), Erice (1999), Favara (2003), S. Stefano di Quisquina (2003-2005), Cinisi (2004), Menfi (2005), S. Agata di Militello (2005), Sciacca (2007), Siracusa (2011-12), Palermo (2014).

I piccoli centri sono stati più ricettivi alle innovazioni e, la Facoltà di Architettura, con la sua produzione didattica sul territorio, ha contribuito a rendere tali occasioni singolari grazie alla presenza di Pasquale Culotta: sottolineando attraverso il progetto di architettura l’importanza delle sperimentazioni didattiche, per i luoghi oggetto di studio.

Sarà Pasquale Culotta insieme ai giovani architetti dell’epoca, (oggi docenti della Facoltà di Architettura di Palermo) a costruire occasioni, come quella dei simposi di Progettazione Architettonica di Messina (1985), Caltagirone (1994),e Geraci Siculo (1996). Attività che a differenza dei workshop che hanno un tempo limitato, vengono sviluppati in un periodo più lungo.

Il primo Simposio Internazionale di Progettazione Architettonica “L’isolato di Messina” (1984-1985) promosso da Pasquale Culotta e Vincenzo Melluso ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sulla ricostruzione di Messina dopo il sisma del 1908, attraverso il sistema degli isolati1 matrice costitutiva del sistema urbano della città.

Il simposio ha permesso un confronto internazionale, grazie alla partecipazione di un gruppo composto di trenta architetti tra i quali otto tra i più interessanti del dibattito architettonico di quegli anni come Emilio Battisti, Joan Busquet, Michele Cannatà, Fatima Fernandes, Livio Dimitriu, Nicole Elen-Harlè, Giuseppe Leone, Carlo Magnani, Giuseppe Rebecchini, Francesco Venezia, che con altri costituivano un gruppo di trenta architetti.

I progettisti hanno fatto un disegno per la città di Messina, partendo dall’isolato messinese, proiettato in un sistema geografico della città-teatro marittimo con lo sguardo verso lo stretto.

Durante le elaborazioni progettuali, notevole è stato il contributo di Mario Botta, Vittorio Gregotti, Eduardo Souto de Moura.2

Riprendendo le tematiche trattate nel Simposio della città dello stretto del 1985, viene organizzato uno “Stage Internazionale di Progettazione Architettonica” (1997), coordinato dal Prof. Vincenzo Melluso, che lavorava sulle tracce delle fiumare.

Il tema della ricostruzione (tema vedrà interessata Messina con il workshop Villard 10 nel 2008) dopo il terremoto del Belice del 14 gennaio del 1968 è stato al centro di un laboratorio, coordinato da Marcella Aprile, Roberto Collovà, Franco Castagnetti e Adriana Bisconti, vide architetti come Bruno Minardi, Pierluigi Nicolin, Franco Purini, Laura Thermes, Francesco Venezia, Umberto Riva, Alvaro Siza Vieira, proporre soluzioni per le città colpite, come risposta a un problema reale, cioè quello del disastro. Il risultato, per tredici comuni, fu notevole per le idee proposte, come quelle per le trentacinque città ricostruite in Val di Noto dopo il terremoto del 1693: una forma di ricostruzione attraverso un processo di modernizzazione.

Di questo viaggio attraverso le rovine ricordiamo i disegni di Francesco Venezia per l’accesso al tempio di Segesta e quello di Siza per le Rocche di Cusa, antiche cave di roccia calcarea da cui fu estratto il materiale per la costruzione della città di Selinunte.

Il Simposio di Progettazione Architettonica “Il progetto pubblico per l’architettura del Terzo Millennio”3 a Geraci Siculo (1996) coordinato da Pasquale Culotta con Giuseppe Guerrera, Vincenzo Melluso, Marcello Panzarella ha sviluppato l’interesse nei confronti dello spazio pubblico, attraverso l’individuazione di 25 progetti in aree della città che sono state scelte in modo da valorizzare il paesaggio urbano e marginale.

Il Simposio Internazionale di Progettazione Architettonica a San Giovanni Gemini (1997) coordinato dal Prof. Giovanni Francesco Tuzzolino si è occupato di punti strategici della città e del paesaggio.

I workshop, a differenza dei Simposi, sperimentano una metodologia diversa dalla pratica progettuale, svolta all’interno delle Facoltà di Architettura, in cui il progetto viene redatto in riferimento all’ordinamento didattico di quegli anni.

La frequentazione delle giornate dei workshop dei giovani guidati opportunamente dai tutor nel seguire le indicazioni dei responsabili scientifici produce un’esperienza notevole e ricca di elaborazioni.

Il dover produrre un lavoro in tempo ristretto, costringe lo studente a definire il proprio progetto, attraverso numerosi disegni, che vista la tempistica, venivano eseguiti a mano disegni utili, fatti per descrivere i luoghi ed esprimere la propria sensibilità progettuale.

Durante il periodo dell’elaborazione, i luoghi dove vengono elaborati i progetti sono continuamente attraversati, dai visiting professor e dagli amministratori, che cercano di contribuire alla miglior riuscita delle soluzioni attraverso lo scambio ed il confronto: prassi che risulta molto diversa dalla pratica progettuale che vede il progettista nel proprio studio o negli ambienti universitari.

Alle attività del seminario, vengono affiancate un ciclo di conferenze e mostre che consentono di descrivere una casistica dell’attualità del progetto architettonico contemporaneo.

Attraverso le occasioni dei workshop, la Facoltà di Architettura di Palermo ha innescato e rafforzato relazioni nazionali, soprattutto con Alberto Ferlenga, che oltre ad avere dato un contributo notevole ai numerosi seminari, ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita del Seminario Itinerante Villard 4 d’Honnecourt (1999), oggi alla 15° edizione.

Villard, infatti, nasce per favorire incontri e confronti, scambi di esperienze didattiche di tutor e docenti delle città italiane ed europee, che insieme ad altre manifestazioni sono necessarie per stabilire la giusta distanza da un professionismo, spesso non interessato alla ricerca paziente di cui l’architettura necessita.

Il rapporto tra paesaggio e architettura è stato alla base dei Seminari Internazionali di Progettazione coordinati con Marcello Panzarella a Marsala5 dal 1998 al 2000, a Menfi nel 2005 e a Sciacca nel 2007: l’intento era quello di descrivere il rapporto tra città, paesaggio e attività produttive.

Nella città di Marsala, attraverso i tre seminari si è indagato con particolare attenzione alla relazione fra la città e lo Stagnone, il lungomare della città, il paesaggio dalle edificazioni abusive stagionali e gli spazi per la balneazione.

Il primo seminario6 ha indagato l’area dello Stagnone7 di Marsala come “un paesaggio dentro il paesaggio”; il secondo, il tratto di costa, tra l’archeologia, gli insediamenti della città, l’ultimo gli insediamenti abusivi e gli spazi per la balneazione, luoghi che hanno sempre più ridotto e distrutto una porzione del paesaggio costiero tra i più belli della Sicilia.

Il Seminario di Menfi8 ha cercato di dare valore al tessuto insediativo e al paesaggio vinicolo attraverso lo studio di 15 aree della città interessando la città storica, il recupero delle cantine obsolete e dei vecchi bagli, le cave ed i tracciati ferroviari dismessi.

Il Seminario a Sciacca ha cercato di dare attenzione al sistema insediativo della città nel suo rapporto con il mare: si è lavorato lungo il bordo della città storica dove sono state scelte 14 aree utili a descrivere la mutevolezza e molteplicità del paesaggio, e ricostruire un nuovo senso urbano.

Ai numerosi laboratori nei diversi periodi nelle esecuzione dei progetti, oltre che giovani architetti, hanno partecipato architetti del panorama internazionale che con le loro lezioni hanno permesso un confronto allargato a questioni di valore internazionale, tra questi ricordiamo: Sergio Braz Antao (Porto), Michele Cannatà e Fatima Fernandes (Porto), Giuseppina Grasso Cannizzo (Vittoria), Guillermo Vàzquez Consuegra, Vittorio De Feo, Mauro Galantino, Elìas Torres Tur, Vincenzo Melluso, Markus Scherer, Roberto Spagnolo, Yorgos Simeoforidis, Nikos Ktenas (Mendrisio), Juan Manuel Palerm Salazar (Las Palmas), Jaume Bach Nunez (Barcellona), Silles Perraudin (Montpellier), Ignacio Quemada Sàenz-Badillos (Madrid), Najet Hedhly (Tunisi).

Il Seminario di Progettazione Architettonica “Punteggiature Marine”, svoltosi a Trapani (1993) e coordinato da Vito Corte, ha posto l’attenzione sul paesaggio costiero, attraverso l’identificazione di un sistema di approdi lungo la costa trapanese (saline, spiagge, spazi lagunari e luoghi del centro urbano).

Numerosi sono inoltre i seminari Internazionali di Progettazione Architettonica svolti dalla Facoltà di Ingegneria insieme alla Facoltà di Architettura e coordinati da Antonino Margagliotta e Giovanni Francesco Tuzzolino nelle città siciliane.

I seminari “Ambiente/Natura/Architettura” (2003), “Architetture per l’accoglienza” (2005) e “Spazi di città, spazi di natura” (2006), svoltisi a S. Stefano di Quisquina (Ag) hanno indagato la commistione tra gli ambienti urbani e naturali, diversamente, il seminario “Architetture e infrastrutture” (2005) indaga il territorio costiero a partire dalla presenza del tracciato ferroviario.

L’istituzione di altre Facoltà di Architettura come quella di Siracusa (1996) diretta dell’allora Preside Ugo Cantone ha determinato l’organizzazione di altri seminari che hanno visto come responsabile Bruno Messina ed hanno affrontato i temi del paesaggio e dell’archeologia.

Il primo di questi “Il progetto del limite, nuovi paesaggi urbani, Siracusa, il lungomare di Talete” (2001), coordinato da Gianfranco Grianfriddo, con Emanuele Fidone, Vincenzo Latina, Bruno Messina e Luigi Pellegrino, ha avuto la partecipazione come tutor di Francesco Cellini, Francesco e Manuel Aries Mateus e Luigi Snozzi che si sono occupati di un area interessata da un parcheggio lungo il centro storico di Ortigia.

Il Seminario Internazionale di Progettazione Architettonica “Il paesaggio dell’archeologia: tre occasioni per fare città” (Siracusa 2012) coordinato da Bruno Messina ha sviluppato il tema del Paesaggio e dell’archeologia ed ha visto come visiting João Carrilho De Gracia, Elias Torres e Jean Pierre Crousse.

A Cinisi il Seminario Internazionale di Progettazione Architettonica “Aeroporti e dintorni” coordinato da Giuseppe Marsala con la collaborazione dei docenti del seminario Villard, si è occupati dell’infrastruttura aeroportuale in rapporto con il paesaggio: 14 progetti rispondono alla trasformazione del territorio denso di sistemi naturali atropizzati, in cui la presenza dell’infrastruttura aeroportuale ha interrotto il rapporto tra la costa e la città.

Palermo è stata protagonista in numerosi workshops. Prima in “La città e l’acqua” (1997) coordinato da Roberto Collovà, poi nel workshop internazionale “Wohnexperimente Kassel” (2010) coordinato da Gaetano Licata e nel seminario “Palermo:urbanizzare il sacco. L’edilizia dell’espansione Nord degli anni’70 a Palermo” (2011) coordinato da Collovà e Licata, cui hanno partecipato studenti di Kassel e Dessau.

Di recente, inoltre, è stato svolto un Seminario Internazionale di Progettazione Architettonica “PCA Palermo Coast Actions” (2014) coordinato dagli architetti Floriana Marotta, Oriol Capdevilla e João Gomes da Silva: in questa occasione sono state studiate le borgate marinare della costa Nord della città di Palermo.

Anche Villard ha attenzionato Palermo, nei Seminari Itineranti di Progettazione Architettonica.

Il viaggio tra le città9, infatti, costituisce il principio fondamentale del Seminario Itinerante Villard d’Honnecourt con un percorso durato un anno, attraverso le città italiane (Palermo, Lecce, Roma, Venezia, Genova, Ancona, Verona, Benevento, Bologna, Cagliari, Vittorio Veneto e Montefeltro.

L’esperienza iniziata nel 1998/99 a Palermo, nasce dall’idea di riunire docenti e studenti di varie università allora di otto Facoltà (Venezia, Torino, Genova, Ascoli Piceno, Pescara, Roma 3, Napoli, Palermo) con esperienze didattiche diverse per elaborare un progetto comune sviluppato nelle diverse tappe10.

I temi sono stati variegati e hanno riguardato paesaggi diversi presenti delle città indagate: la linea di costa, i porti, gli aeroporti, cave, periferie, spazi dismessi, spazi aperti, luoghi di stratificazioni storiche, fino ai luoghi dei campi di battaglia delle guerre su cui in questi ultimi anni si sta lavorando.

Il primo Villard si svolge a Palermo lungo la costa sud-est fuori dalla città storica, dove lungo tale linea è stato svolto dai partecipanti un sopralluogo in barca per permettere la vista della costa dal mare, così come descritto dalle numerose vedute storiche della città fra il ‘700 ed ‘800 e dalle bellissime foto di Nunzio Battaglia che hanno costituito materiale di riferimento per il progetto.

Anche nel Villard del 2012, workshop a cura di Adriana Sarro e Luigi Pintacuda, Palermo è oggetto di attenzione con il seminario “Mutazioni Urbane un progetto per la città di Palermo”11 con temi diversi da quelli del 1999 lavorando su spazi dismessi della città (fiera del mediterraneo e mercato Ortofrutticolo), un’occasione per ricostruire i caratteri latenti del paesaggio urbano (Arsenale Borbonico e le ville settecentesce) insieme alle strutture produttive.

Villard, come accennato, costituisce un’esperienza notevole per aver attraversato il paesaggio italiano fatto di luoghi storicizzati e luoghi atopici. Notevolmente diversi sono i temi affrontati negli ultimi Villard nella città di Vittorio Veneto ed oggi nel Villard 15 nella città nuova di Montefeltro, dove i progetti cercano di farsi interpetri di luoghi intrisi di storia e di memoria.

I risultati sia dei workshop e dei simposi in Sicilia che dei seminari di Villard sono notevoli, così com’è documentato nelle numerose pubblicazioni che raccolgono progetti, lezioni e conferenze e nelle mostre organizzate nelle diverse sedi, di cui ricordiamo “Ten” quella allestita a Messina per i dieci anni di Villard, curata da Marco D’Annuntiis.

La mostra esprime infatti il senso del lavoro degli studenti così come il libro del Villard 10 dal titolo “Messina 08-08 ricostruzioni” curato con grande sensibilità da Rita Simone con il tema di Messina che torna ancora di grande attualità.

A tali risultati bisogna attribuire il giusto merito per l’enorme partecipazione di docenti e studenti che, a proprie spese, e solo per il desiderio di conoscere e confrontarsi hanno permesso di donare alle amministrazioni della città, risultati importanti.

Come naturale continuazione la costituzione del Dottorato di Architettura VDH, all’interno della scuola di dottorato di Venezia, ha permesso di formare nuove generazioni che a vario titolo hanno potuto esplicitare il tema dell’identità europea.

Il materiale prodotto, nel suo insieme, frutto di numerosi viaggi, costituisce una sorta di ricognizione progettuale nella città contemporanea, attraverso luoghi e temi che, pur nella diversità di approcci, potrà servire a fare delle riflessioni per la costruzione di viaggi successivi che spero possano sempre più tener conto dei bisogni dell’uomo.


Adriana Sarro è Professore Associato in Progettazione Architettonica presso la Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo, e svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Architettura, d’Arch.



Note

1 - "La città ottocentesca è invece la città dove nascono le contraddizioni del moderno, dove nascono i contrasti, è la città in cui si realizzano grandi omogeneizzazioni del tessuto edilizio, accettati proprio con la struttura ottocentesca della città. E’ soprattutto una città che distrugge la città antica.”
V. Gregotti, Introduzione, in AA.VV. L’isolato di Messina, Medina Cefalù 1986 pag.22.
2 - “La mia prima impressione è che Messina ha una pianta chiara perché è stata disegnata sopra il segno del disastro.”
E. Souto de Moura in AA.VV, L’isolato di Messina, Medina, Cefalù 1986 pag.39.
3 - “Proprio l’architettura e l’inizio del terzo millennio li pensiamo sinergicamente fattori di un nuovo rinascimento della città italiana, forti delle radici profonde che affondano nel vasto patrimonio Italiano di esperienze ‘elevatissime’”
P. Culotta, Il progetto pubblico per l’architettura del terzo millennio, in Atlante dell’architettura nuova di Geraci Siculo (a cura di G. Guerrera) Medina, Cefalù, 1996 pag. 11.
4 - “che cos’è Villard?
Villard è un seminario itinerante di progettazione, a cadenza annuale, che vede coinvolte 14 Facoltà italiane ed estere, ed alcune prestigiose istituzioni culturali: Le facoltà di architettura di Alghero, Ancona, Ascoli Piceno, Ljubljana, Milano, Napoli, Palermo, Paris Malaquais, Patras, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Venezia e l’ordine degli architetti di trapani. Il seminario è rivolto a circa 10 studenti di ogni Facoltà partecipante iscritti agli ultimi anni dei corsi. Il programma prevede la messa a punto di un progetto su un tema, in genere proposto dagli amministratori comunali. Il tema viene presentato all’inizio seminario e sviluppato durante l’anno. Il viaggio costituisce la struttura portante del seminario come strumento di conoscenza delle città”
5 - “Seminario dopo seminario, a Trapani, a Geraci, a Messina, a Marsala, i progetti seguiti con attenzione dai tutors e studenti sempre più esperti, dimostrano che la libertà e le capacità personali possono convivere con il formarsi di un atteggiamento comune di fronte ai problemi.....”
A. Ferlenga, Qualità nascoste, in Il mare e la città, progetti di architetture per lo Stagnone di Marsala (a cura di M. Panzarella, A. Sarro) Centro Stampa Rubino, Marsala, 1999, pag.127.
6 - “Mi piace pensare il mio intervento come un colloquio con i progettisti. Fermo restando che ogni occasione intelligibile è utile per la nostra esperienza, mi sembra che attraverso i modi del colloquio potrei mettere meglio in risalto un carattere della nostra progettazione”
P. Culotta, Un colloquio con i progettisti, in Il mare e la città, progetti e architetture per lo Stagnone di Marsala (a cura di M. Panzarella e A. Sarro) Centro Stampa Rubino, Marsala 1999, pag.125.
7 - “Questo tipo di lavoro, che ha visto qui concentrati tanti architetti, più o meno giovani, ha creato un clima di lavoro di generoso interesse, dal quale sono maturate ipotesi di progetto chiaramente confortabili e che danno spesso risposte convincenti.”
V. Cappiello, I luoghi e la misura, in Il mare e la città, progetti di Architettura per lo Stagnone di Marsala, (a cura di M. Panzarella, A. Sarro) Centro Stampa Rubino, Marsala, 1999, pag.128.
8 - “Se l’economia del vino può costituire un’importante occasione di rilancio per aree in cui le economie tradizionali e l’aspetto fisico di città e campagne hanno subito, nel tempo, un processo di degrado, essa non deve esaurirsi nella proposta di parchi a tema ma costituire il punto di partenza per un opera di restauro territoriale...”
A. Ferlenga, Nelle terre del vino, in Architetture del vino (a cura di A. Sarro) Grafill, Palermo, 2005, pag.8
9 - “Il viaggio. È nel viaggio, che le diverse componenti che formano “il progetto Villard”, trovano la loro ricomposizione, o, per meglio dire, nei diversi viaggi che si intrecciano abitualmente, nel corso dell’anno accademico in cui l’esperienza si sviluppa”
A. Ferlenga, Lo spirito di Villard in Villard 7 Verona-Stratificazioni e connessioni (a cura di C. Palazzolo, M. Basso con M. Diodato) CIERRE ed. Verona, 2006 pag. 17.
10 - “Villard in questi anni ha quindi compiuto un viaggio complesso attraverso temi e luoghi cercando di ricomporre l’inafferrabile immagine del paesaggio italiano in continua evoluzione e di rappresentare bellezza e miseria attraverso gli strumenti del progetto.”
P. Ciorra, Sette stazioni per un paesaggio in Villard 7 Verona-Stratificazioni e connessioni (a cura di C. Palazzolo, M. Basso con M. Diodato) CIERRE ed. Verona, 2006 pag.13.
11- Il risultato del Villard 12, pubblicato nel volume “Mutazioni Urbane. Villard 12 un progetto per la città di Palermo” (progetto grafico L. Pintacuda) è stato presentato da M. Panzarella in occasione delle Lauree LM4 della Facoltà di Architettura di Palermo (2013), dove precisa con chiarezza il ruolo avuto dal Villard a partire dai numerosi progetti.
Gli esiti dei seminari sono pubblicati in:
A. Cagnardi, Belice 1980, Luoghi Problemi Progetti. Dodici anni dopo il terremoto, collana Polis/Marsilio, Venezia, 1981.
P. A. Croset, L’isolato di Messina, in Casabella N.523, aprile 1986, p.16-27.

L’isolato di Messina (a cura di G. Guerrera) Medina, Cefalù, 1986.
Atlante dell’architettura nuova di Geraci Siculo (a cura di G. Guerrera) Medina, Cefalù, 1996.
Brochure, Villard 1 Palermo la città e il mare, Palermo, 1999.
Il mare e la città, progetti di architettura per lo Stagnone di Marsala, (a cura di M. Panzarella, A. Sarro), Centro Stampa Rubino, Marsala, 1999.
Il mare e la città, paesaggio marittimo ed archeologia urbana, case e paesaggi di periferia (a cura di M. Panzarella, A. Sarro), Priulla, Palermo, 2002.
Il progetto del limite, nuovi paesaggi urbani. Siracusa: il lungo mare di Talete (a cura di A.Guardo) ed. Biblioteca del Cenide, Cannitello (RC), 2002.
Villard 3 Seminario itinerante di progettazione, allegato di Casabella N.705, novembre 2002.
Villard 4 Piccoli Aeroporti, (a cura di D. M. Tchou), Edilstampa, Roma, 2004.
Villard 5 Genova tra città e porto, (a cura di L. Dall’Olio, D. M. Tchou) Edilstampa, Roma, 2005.
Brochure, Architettura e infrastruttura, Workshop di progettazione Sant' Agata di Militello, Il porto e la ferrovia, Palermo, 2005.
Villard 6/6. I progetti della Facoltà di Pescara nel seminario Villard (a cura di M. Cicchitti) Publish, Pescara, 2005.
Villard 6 Scenari urbani, progetti per Ancona, (a cura di P. Ciorra con R. Coppari, C. M. Ferrara, E. Marco Tullio, M. Valeri) Edilstampa, Roma, 2006.
Villard 7 Verona-Stratificazioni e connessioni (a cura di C. Palazzolo, M. Basso con M.Diodato) CIERRE ed. Verona, 2006.
A. Margagliotta, G. F. Tuzzolino, Spazi di città spazi di natura (a cura di I. Saitta), Abadir , Palermo, 2007.
Aeroporti e dintorni, infrastruttura, paesaggi, architettura (a cura di G. Marsala) Caracol, Palermo, 2007.
Architettura del vino, un disegno per il territorio agricolo (a cura di A. Sarro) Grafill, Palermo, 2008.
Villard 8 Benevento Collimazioni, (a cura di L. Pagano, R. Serino, P. Galante, D. Facone) Grafica Mellusi, Benevento, 2009.
Agenti metropolitani, progetti per Bologna, (a cura di R. Coppari, A. Perugini, A. Prospero) Editrice Compositori, Bologna, 2009.
A. Margagliotta, G. F. Tuzzolino, Architetture per l’accoglienza, ed. Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali, supplemento alla rivista territoriale “Sicilia Foreste”, Palermo, 2009.
La città delle terme e il mare, progetti di bordo per Sciacca (a cura di A. Sarro), edizioni Caracol, Palermo, 2010.
Mutazioni urbane, Villard 12, un progetto per la città di Palermo (a cura di L. Pintacuda, A. Sarro) Ila Palma, Palermo, 2012.
Case + Villard 11 (a cura di M. Burrascano, L. dall’Olio, D. M. Tchou), Edilstampa, Roma, 2012.
Messina 08-08 Ricostruzioni (a cura di R. Simone) Aracne ed, Roma 2012.


Progetto per il Seminario Internazionale di Progettazione Architettonica , tutors  F. Alfano e G.F. 	Tuzzolino (con I.Elmo e S. Troiano), Marsala, 1999 - ZOOM

Progetto per il Seminario Internazionale di Progettazione Architettonica , tutors F. Alfano e G.F. Tuzzolino (con I.Elmo e S. Troiano), Marsala, 1999