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ARCHITETTURA CON PAESAGGIO
Data Inserimento: 07-08-2007 - NickName: ISABELLA GUARINI
Testo Messaggio:
ARCHITETTURA CON PAESAGGIO, DI ISABELLA GUARINI
OVVERO....
“DEL MOSTRAR PER LO VANO DI UNA FINESTRA E DI QUALUNQUE ALTRA APERTURA DI LOR CAPRICCIO UNA LONTANANZA DI PAESAGGIO IN ISFUGGITA”(DANIELE BARTOLI)
LE FORME NATURALI COSTITUISCONO UN “PAESAGGIO” SE RIENTRANO NELLA CONCRETIZZAZIONE ARCHITETTONICA COME “SFONDO” O “VEDUTA”
QUESTO CONCETTO CHE LEGA FORME NATURALI ED ARTIFICIALI IN UN’UNICA COMPOSIZIONE, CARATTERIZZANDOSI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO, È STATO CELEBRATO NELL’ARTE PITTORICA SIN DALL’ANTICHITÀ.
NELLE PITTURE PARIETALI DELLA CASA POMPEIANA IL LEGAME CON L’AMBIENTE NATURALE È ESPRESSO DA ELEMENTI ARCHITETTONICI FINTI: GLI ZOCCOLI DELLE PARETI SONO ADORNI DA MOTIVI VEGETALI, MENTRE NELLA PARTE SUPERIORE GLI SPAZI TRA I PANNELLI PRINCIPALI SONO IMMAGINATI COME APERTI A RIVELARE LE FORME NATURALI ATTRAVERSO SOTTILI COLONNE, DISPOSTE PROSPETTICAMENTE.
TALE STRAORDINARIO ESPEDIENTE È LA DIMOSTRAZIONE DI UN ASSUNTO TEORICO RIGUARDANTE L’ARCHITETTURA, COME “MEDIUM” CON CUI L’UOMO STORICAMENTE STABILISCE RELAZIONI DI NATURA ESTETICA CON L’AMBIENTE NATURALE.
LE FORME NATURALI, NEL LORO INSIEME, ASSUMONO SIGNIFICATI IN RAPPORTO ALLA CONFIGURAZIONE ARCHITETTONICA CHE LE RIVELA. LE ROCCE, I FIUMI CHE LEONARDO PONE A SFONDO DEI SUOI DIPINTI, RAPPRESENTATI CON DISTACCATA AUTONOMIA, DIVENGONO PARTE INTEGRANTE DELLA COMPOSIZIONE ATTRAVERSO ELEMENTI ARCHITETTONICI VARIAMENTE DISPOSTI TRA LE FORME NATURALI E LE FIGURE UMANE.
NEL PIÙ FAMOSO DEI SUOI DIPINTI, LA GIOCONDA, IL RAPPORTO TRA LA FIGURA UMANA E IL PAESAGGIO È RISOLTO IN MANIERA DIRETTA, MA LA STESA FIGURA È DISPOSTA SECONDO LO SCHEMA ARCHITETTONICO DELLA COLONNA CENTRALE NELLA FINESTRA BIFORA.
NELLA VOLTA SISTINA MICHELANGELO USA L’ARCHITETTURA PER ORDINARE E LEGARE I GRANDI EVENTI COSMICI DELLA CREAZIONE: IN TAL MODO EGLI TRAMANDA LA CONTRADDITTORIA SIMBIOSI TRA ARCHITETTURA COME ENERGIA ORDINATRICE E NATURA COME ENERGIA IN CONTINUO MOVIMENTO.
TALE INTERPRETAZIONE DELL’ARCHITETTURA PERMANE NELLA STORIA SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ ANCHE NELL’ARTE MODERNA.
IL PAESAGGIO MEDITERRANEO, AD ESEMPIO, È RAPPRESENTATO DA PICASSO DA FRAMMENTI D’ARCHITETTURA SPONTANEA DISPOSTI IN MODO DA FORMARE UN’APERTURA DA CUI SI INTRAVEDE LA DISTESA DEL MARE - CIELO, ANIMATA DA VELE E PALMIZI. LA COMPOSIZIONE RIVELA UN MODO CLASSICO DI RAPPRESENTAZIONE PAESAGGISTICA, DA UNO SPAZIO INTERNO VERSO L’ESTERNO ATTRAVERSO UN VANO.
PAUL KLEE, DI RITORNO DALL’ITALIA NEL 1903, SCRISSE: “...IN ITALIA HO CAPITO GLI ELEMENTI ARCHITETTONICI NELL’ARTE..., IL MIO TRAGUARDO PIÙ VICINO MA AL TEMPO STESSO PIÙ ALTO SARÀ, D’ORA IN AVANTI, QUELLO DI FONDERE L’ARCHITETTONICO CON IL POETICO, O ALMENO DI STABILIRE UN ACCORDO TRA LORO. L’ELEMENTO ARCHITETTONICO STABILE, DUNQUE, È IN GRADO DI ORDINARE LA PERCEZIONE DELL’AMBIENTE”
KLEE ESPRESSE LA FUSIONE TRA NATURA ED ARCHITETTURA (FIG. 10) IN COMPOSIZIONI PRIVE DI PROFONDITÀ PROSPETTICA, AFFIDANDO ALLA COLORAZIONE LA FUNZIONE DI SUGGERIRE LONTANANZE O VICINANZE.
ALTRI ARTISTI ESPRESSERO IL LEGAME TRA FORME NATURALI E ARTIFICIALI CON COMPOSIZIONI PIÙ COMPLESSE, COME HENRY MATISSE NEL DIPINTO “DONNA ALLA FINESTRA, IN CUI LO SFONDO NATURALE È PREANNUNCIATO DA UNA SEQUENZA DI PIANI, COSTITUITI DA ELEMENTI ARCHITETTONICI, PRIVI D’ALLUSIONE STORICA, SIGNIFICATIVI DEL LIMITE TRA INTERNO ED ESTERNO.
I MODI CON CUI TALE LIMITE È STATO CONFORMATO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO VARIANO MENTRE PERMANE IL FINE DI ORDINARE L’AMBIENTE NATURALE.
LE CORBUSIER DURANTE IL SUO GIOVANILE PEREGRINARE TRA LE ROVINE DELL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA, COLSE IL VALORE ESSENZIALE DELL’ARCHITETTURA ED INTUÌ LE REGOLE DEL COMPORRE LE FORME NATURALI CON ELEMENTI SEMPLICI, MURO, COLONNA, FINESTRA, COSTRUENDO DEI VERI E PROPRI “MODELLI AMBIENTALI”. “VERSO UN’ARCHITETTURA” COSTITUISCE IL PIÙ SIGNIFICATIVO COMPENDIO DI REGOLE COMPOSITIVE ALLA MANIERA DEGLI ANTICHI TRATTATISTI.
ARCHITETTURA COME “CASSA DI RISONANZA” DELLE FORME NATURALI È LA DEFINIZIONE MODERNA DELLA TRADIZIONE CLASSICA CHE L.C. TRAMANDA, ANNOTANDOLA TRA I DISEGNI DEL PARTENONE, A CONCLUSIONE DELLA RICERCA DURANTE IL “VIAGGIO D’ORIENTE”.
I “MODELLI AMBIENTALI” CHE L.C. COSTRUISCE CON I FRAMMENTI BASILARI DELL’ARCHITETTURA GRECA E ROMANA, COLONNA, MURO, SONO DUE: LA CHIUSURA RITMICA RAPPRESENTATA DALLE COLONNE DEL TEMPIO DI GIOVE NEL FORO DI POMPEI SULLO SFONDO DEI MONTI LATTARI, E LA CHIUSURA CONTINUA CON APERTURE INQUADRANTI L’ESTERNO, RAPPRESENTATA DA FRAMMENTI DELLA VILLA ADRIANA IN TIVOLI. ALTRI MODELLI SONO POSSIBILI ATTRAVERSO LA LORO COMBINAZIONE.
I FRAMMENTI ARCHITETTONICI CHE LE CORBUSIER DISPONE SUI TETTI DELLE UNITÀ DI ABITAZIONI, ASSUMONO SIGNIFICATI IN RELAZIONE AL PROFILO DELLE MONTAGNE SULLO SFONDO E APPAIONO COME LA CEMENTIFICAZIONE DEI FINI ESTETICI ED AMBIENTALI DELL’ARCHITETTURA.
LA PERDITA D’ARMONIA TRA LE FORME NATURALI ED ARTIFICIALI, NELLE ODIERNE CITTÀ, È STATA CAUSATA DALLA PROGRESSIVA RIDUZIONE DELL’ARCHITETTURA AD ESIGENZE FUNZIONALI E TECNICHE.
L’HOMO FABER SEMPRE PIÙ DISTRUTTORE DELLA SUA STESSA SOPRAVIVENZA, ESSENDO INCAPACE DI CONFERMARE LA FUNZIONE DELL’ARCHITETTURA COME LIMITE TRA ARTIFICIO E NATURA, TRA SPAZIO INTERNO E SPAZIO ESTERNO.
SE CIÒ TROVA RAGIONE NELLE REALTÀ URBANE DI RECENTE FORMAZIONE PRIVE D’ARCHITETTURA E, QUINDI, DI LEGAME CON L’AMBIENTE NATURALE, L’IPOTESI CONSEGUENTE DI DIFESA AMBIENTALE NEGANDO A OLTRANZA LA MEDIAZIONE DELL’ARCHITETTURA, È IN CONTRASTO CON L’EREDITÀ STORICA DEL CONTESTO URBANO. AD ESEMPIO NELL’AMBIENTE MEDITERRANEO NON È RARO RILEVARE SITUAZIONI GEOGRAFICHE ANALOGHE, MONTAGNE E COLLINE CHE DEGRADANO O SI STAGLIANO VERSO IL MARE, GOLFI ED INSENATURE CHE SI SUSSEGUONO LUNGO LE COSTE AL DI LA DEGLI ASTRATTI CONFINI NAZIONALI.
LA NECESSITÀ DELL’ARCHITETTURA IN QUANTO STRUMENTO D’IDENTIFICAZIONE DELL’ABITARE È DIMOSTRABILE PROPRIO CON UNA LETTURA AMBIENTALE DELLE FORME ARCHITETTONICHE PER RILEVARE LE REGOLE COMPOSITIVE STORICAMENTE PERVENUTE ED ESPRESSIONE DEL LEGAME TRA FORME NATURALI E ARTIFICIALI. TALE RICERCA, OVVERO COSTRUZIONE DEI “MODELLI AMBIENTALI” ALLA MANIERA DI LE CORBUSIER, È UNA FASE PRELIMINARE DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA CHE CONSENTE DI ESPRIMERE LE NOZIONI DÌ “MODIFICAZIONE E DI APPARTENENZA” NEI PROCESSI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA.
INOLTRE, L’APPLICAZIONE DEL “MODELLO” NEL PROGETTO, ADATTATO ALLE CARATTERISTICHE DEI SITI, COSTITUISCE LA VERA AZIONE PROGETTUALE CHE INCLUDERÀ I NUOVI INTERVENTI NELLA STORIA O LI ESCLUDERÀ.
CIÒ DIPENDE ESSENZIALMENTE DALL’ESPLICARSI O MENO DEL MESTIERE D’ARCHITETTO.
LA COSTRUZIONE DEI “MODELLI AMBIENTALI”, DUNQUE, E APPLICAZIONE NEL PROGETTO SONO DUE MOMENTI DI UNA METODOLOGIA PROGETTUALE IN FIERI A SUPERAMENTO DEL METODO FUNZIONALISTA SU BASE TECNOLOGICA.
AD ESEMPIO, DALLA LETTURA AMBIENTALE DELLA CITTÀ DI NAPOLI È POSSIBILE COSTRUIRE PIÙ “MODELLI AMBIENTALI”, “ARCHETIPI”, CON LO SFONDO DEL PROFILO MONTUOSO RIFLESSO NEL MARE, DAI RITMI DELL’ARCHITETTURA GRECA ALLA CONTINUITÀ MURARIA DI QUELLA ROMANA, ALLA COMPLESSITÀ BAROCCA E NEOCLASSICA, NON ESCLUSE LE INQUIETANTI PRESENZE PRIMIGENIE, COME IL CONO DEL VESUVIO.
LA PLURALITÀ DEI “MODELLI”, CARATTERIZZANTI LA CITTÀ DI NAPOLI, COSTITUISCE UN VERO E PROPRIO SISTEMA DI VALORI DA PORRE A BASE DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA.
TALE ASSUNTO È DIMOSTRATO DALLE PROPOSTE CHE LE CORBUSIER ESPRESSE A LIVELLO D’ORGANIZZAZIONE URBANA, ESEMPLARI APPLICAZIONI DI “MODELLI AMBIENTALI” SCELTI TRA QUELLI CHE EGLI RITENEVA SIGNIFICASSERO LA SINTESI TRA NATURA ED ARTIFICIO: LA CITTÀ IPPODAMEA, IL FORO DI POMPEI, L’ACROPOLI D’ATENE, LA PIAZZA DEI MIRACOLI, I PONTI E GLI ACQUEDOTTI NELLA CAMPAGNA ROMANA, SONO I MODELLI “ARCHETIPI”, EVOCATI DAI SINGOLI SITI E TRADOTTI NELL’UNITÀ D’ABITAZIONE, NEL CAMPIDOGLIO DI CHANDIGARD, NELLE PROPOSTE PER RIO DE JANEIRO O PER L’OSPEDALE DI VENEZIA.
SALUTI DA ISABELLA GUARINI ARCHITETTO
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