Ti trovi in: Home page > Prove aperte di dottorato - Hans Scharoun. Volkshaus, Stadtlandschaft, Philharmonie
H.Scharoun, acquerelli 1939-1945.
L’obiettivo
del lavoro di ricerca e’ quello di ripercorrere alcuni passaggi fondamentali
dell’opera e del pensiero di Hans Scharoun, evidenziando come non sussista
soluzione di continuità tra la Philharmonie, l’idea di città e i disegni
espressionisti degli anni ’20 e riconducendo tutti gli sforzi verso la
(ri)costruzione di una struttura teorica che precede e determina i manufatti scharouniani, ma che soprattutto ne rende trasmissibile il
processo compositivo.
Il
parallelo che è stato tracciato tra le istanze espressionistico-tautiane e
l'ideazione della Philharmonie hanno come loro luogo di sintesi lo
studio delle Volkshausen, le quali assolvono un triplice
compito: di ri-strutturazione
sociale, di ri-definizione paesaggistica e di ri-soluzione degli elementi formali.
Lo
Stadtlandschaft scharouniano ha come modello di
riferimento la tautiana Dissoluzione delle Città, strutturata
sulla relazione tra elementi geograficamente disposti.
Nella costruzione del paesaggio scharouniano
la Casa del popolo organizza una gerarchia paratattica all’interno della
città-paesaggio-parco, legandosi indissolubilmente, sia dal punto di vista
formale, che da quello sociale alla Siedlung.
I disegni fantastici delle Volkshausen,
l’abitare collettivo sperimentato con le Siedlungen e attraverso il
prototipo della Wohnzelle, la Philharmonie sono tutte componenti
della stessa idea di paesaggio urbano, rappresentano le sequenze di un tutto
formale e teorico.
Il tassello della Philharmonie
evoca un piano complessivo di rifondazione della società, della città,
dell’uomo, un’idea di mondo che ci è stata preclusa ma che attraverso alcuni
frammenti (costruiti, disegnati o semplicemente raccontati da Scharoun) è
possibile prefigurare.
La mostra raccoglie una sintesi del lavoro di ricerca svolto dalla curatrice all'interno del Dottorato di Ricerca in Composizione Architettonica (DRCA) dell'Università IUAV di Venezia, XX° Ciclo di dottorato, relatore della tesi Prof. Luciano Semerani, controrelatore Prof.ssa Patrizia Montini Zimolo.