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Community/architecture
57 contributi di ricerca di ambito internazionale
Rivolto agli studiosi internazionali l’invito a formulare proposte riguardava sostanzialmente tre focus tematici individuati allo scopo di orientare e organizzare la conoscenza a partire dalle implicazioni con il tema della quinta edizione Comunità/architettura. Indirettamente la suddivisione risponde anche all’esigenza di affrontare dal punto di vista della grandezza dell’intervento (teorica e pratica) la più ampia tematica della Comunità dalla scala urbana a quella del singolo edificio.
Nel focus tematico Città e quartiere vengono esplicitati gli aspetti di relazione interna tra la parte di città e tra quest’ultima e la città. A partire dal presupposto che la città debba ritornare a formarsi per parti e non per semplici edifici aggiunti, recuperata una tendenza europea ed in particolare italiana di progetto del “quartiere” inteso come parte funzionale non necessariamente omogenea formalmente, socialmente e funzionalmente, dotata di servizi e strutture pubbliche che la rendano parzialmente autonoma, questa categoria coinvolge le relazioni istituibili tra architettura del quartiere ed architettura della città;
Nel focus tematico Il congegno tipologico e le forme di aggregazione vengono esplicitati i meccanismi di elaborazione tipologica: flessibilità distributiva, accorpamento dei diversi tipi di residenzialità. La rielaborazione tipologica dell’edificio, che costituisce parte importante della progettazione architettonica, dovrebbe derivare dalle moderne forme di comportamento e conseguenti tipi di uso degli spazi dell’abitare contemporaneo che portano di conseguenza all’individuazione di nuovi e diversificati spazi comuni a fruizione collettiva;
Nel focus tematico Composizione architettonica e nuove tecnologie: architetture eco-virtuose vengono esplicitati in chiave compositiva gli aspetti tecnologici legati alle moderne esigenze di sostenibilità intesi non come semplice giustapposizione di elementi ma come potenzialità figurativa. Gli aspetti e le tecnologie imposti dalla nuova “etica del sostenibile” devono partecipare al progetto informandolo nella composizione di quella componente figurativa di cui devono essere portatori.
In una forma ibrida e aperta le proposte dovevano consistere in modelli progettuali su base metodologica descrivibile, prodotti in laboratori didattici e di ricerca ma anche realizzati.
Hanno risposto alla chiamata oltre 130 studiosi di tutto il mondo (Arabia Saudita, Australia, Austria, Colombia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera) con una suddivisione pari circa a 3/4 di partecipanti dall’Italia e 1/4 dall’estero.
Il Comitato scientifico del call for papers composto, oltre che dal sottoscritto curatore dell’intera iniziativa, dal Prof. Pierluigi Grandinetti, ordinario di Composizione architettonica alla Facoltà di Architettura IUAV di Venezia, dal Prof. Raffaele Panella, ordinario di Composizione architettonica alla Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni di Roma La Sapienza e dal Prof. Carlo Quintelli, ordinario di Composizione architettonica alla Facoltà di Architettura di Parma e direttore del Festival dell’Architettura, ha operato la selezione di 59 studiosi (57 effettivi) che hanno approfondito le rispettive ricerche teoriche e progettuali traducendone i contenuti nella mostra.
Mostra allestita a Parma, Palazzo della Pilotta, Voltoni del Guazzatoio (26 novembre - 12 dicembre 2010)
a cura di Enrico Prandi con Paolo
Strina