Blocco didattico Progettazione Ambientale
Corso di laurea in Urbanistica II anno
“Gli spazi della catastrofe”
Coordinatori: Massimo Faiferri - Ignasi Perez Arnal
collaboratori alla didattica: Giovanni Oliva, Sabina Selli
Corso di progettazione architettonica
“Abitare l’emergenza”
Docente: Massimo Faiferri
Partendo dalle premesse e dagli obiettivi generali del blocco, il corso di progettazione architettonica cercherà di approfondire alcuni concetti riferiti al tema “abitare l’emergenza”.
L’obbiettivo sarebbe quello di ampliare il concetto di emergenza abitativa partendo da alcune riflessioni generali sul concetto dirischioall’interno delle nostre realtà metropolitane, coscienti della loro crescita e della loro riproduzione in forme nuove rispetto alle quali le nostre conoscenze e le possibili strategie di fronteggiamento si dimostrano spesso inadeguate.
All’interno dei paesaggi urbani che caratterizzano la nostra società occidentale si intreccia una sempre più complessa realtà sociale, fortemente condizionata dai banalmente detti processi di “globalizzazione”, all’interno della quale si cela un mondo sommerso, composto da persone disagiate alla costante ricerca di aiuto per poter soddisfare alcuni bisogni primari, di persone per cui mangiare, vestirsi, scaldarsi e abitare è ancora, e forse è sempre di più, un problema vitale. Gli universi che emergono sono quindi numerosi, le cui soluzioni non sono più riferibili a tipi e tipologie ascrivibili a modalità consolidate dell’abitare, ma piuttosto concernenti a microcosmi sommersi, nascosti, non sempre palesi, che si formano spontaneamente attraverso pratiche “informali” di un uso dello spazio non definito a priori.
Il diffondersi del fenomeno dei senza casa ad esempio, accresciuto da una costante e graduale espansione della marginalità sociale e dall’allargamento dei processi migratori derivanti dalla fuga in massa da condizioni di estrema povertà, dimostrano l'utilità di affrontare l'emergenza “dell'abitare difficile”delle nostre città insieme al tema “dell'abitare necessario”per fare fronte alle conseguenze di calamità naturali come terremoti o alluvioni. I problemi abitativi delle categorie sociali in difficoltà grave presentano in effetti forti caratteri di analogia con le necessità post-catastrofe, e possono trovare soluzione soltanto nell'ambito di politiche e progettualità specifiche e indirizzate.
Durante il corso si cercherà infatti di osservare le pratiche informali d’uso dello spazio urbano, ponendo l’attenzione su alcune “emergenze abitative” caratteristiche dei diversi microcosmi dell’abitare la città contemporanea. L’obbiettivo è l’analisi e lo studio di modalità e strumenti “informali” che caratterizzano le tante pratiche spontanee di riuso fantasioso dello spazio urbano delle nostre città, divenendo la base di partenza per l’elaborazione di una tipologia abitativa “d’emergenza” rispondente a questi bisogni e necessità latenti.
Questo ragionamento sul tema dell’abitare l’emergenza, vorrebbe quindi porsi come una riflessione più generale sull’abitare oggi le città del terzo millennio, nel tentativo di riuscire a proporre al termine della ricerca non tanto dei modelli di case quanto una serie di “idee dell’abitare” in grado di confrontarsi e magari soddisfare una serie di bisogni e necessità rimasti ancora disattesi.