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29/10 F. ESPUELAS
5/11 M. DI ROBILANT
14/11 F.FAES
Il ciclo Parma Lectures è composto da una
serie di conferenze, presentazioni e occasioni di confronto di una serie di
importanti figure della scena dell'architettura italiana e internazionale.
PARMALECTURES#6
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venerdì 14 novembre 2014, ore 21.00 - Auditorium del Carmine, Conservatorio di Musica Arrigo Boito
Introduce Carlo Gandolfi
Partecipa Stefano Cusatelli
Filippo Faes, salutato dalla critica
come uno dei più profondi e creativi interpreti della sua generazione, dopo la
sua vittoria al Concorso Schubert di Dortmund nel 1989, Filippo Faes è stato
invitato per sette anni consecutivi come solista con orchestra alla Philharmonie
di Colonia e alla Musikhalle di Amburgo, registrando ogni volta il tutto
esaurito. Simile accoglienza hanno avuto il debutto al Gasteig di Monaco, la
stagione cameristica della Filarmonica di Berlino, Concertgebouw di Amsterdam
“International recitals“ della BBC di Londra, concerti al Mishkenot Center di
Gerusalemme, con direttori tra cui like Alun Francis, Volker Hartung, Peter
Maag, Carl Melles, José Serebrier, Leon Spierer...
All'attività di solista affianca la musica da camera, la direzione e un vasto
lavoro di ricerca nel campo del melologo, collaborando con Maddalena Crippa e
Milena Vukotic mentre in Giugno 2009 è in progetto a Vicenza, per il 500°
compleanno di Andrea Palladio, la Prima della nuova Opera di Azio Corghi
“Giocasta“ in cui la voce narrante sarà quella di Chiara Muti e la direzione
sarà affidata a F.F. Costantemente impegnato in progetti innovativi con
l'Ensemble Punto It di cui è direttore artistico, è autore di programmi
televisivi sulla musica. Con Angela Annese ha eseguito nel maggio 2005 per la
prima volta “Di bravura“ di Azio Corghi per due pianoforti e la scorsa
primavera, alla guida della Krasnoyarsk Chamber Orchestra, la prima assoluta di
“Fero dolore“ dello stesso compositore, nella versione per mezzosoprano, viola
e orchestra, assieme ad Annarita Taliento ed Anna Serova alla Filarmonica di
Trento, con repliche tra l'altro al Ponchielli di Cremona e in una tournée in
Russia: la rete satellitare TV “Classica“ ha dedicato un programma all' evento.
Sempre in veste di direttore ha presentato la scorsa stagione “Das Lied von der
Erde“ di Mahler, nella versione Schönberg Riehn con Victoria Lyamina e Gianluca
Pasolini alla sala Maffeiana di Verona, con I Virtuosi Italiani, e al festival
delle “Pietre che cantano“ in Abruzzo con l'Ensemble Punto It.
Grazie ad una sinergìa con due importanti Istituzioni
finanziarie particolarmente attive nel campo culturale, hanno preso il via i
suoi progetti “Che Musica parli ?“ nel 2006 a Montebelluna “E se chiedessimo a
Beethoven...?“ nel 2007 e 2008 a Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, due serie
di conversazioni/ concerto e scambi di pensiero tra pubblico e interprete per
scoprire l'attualità, la vitalità e la forza rivoluzionaria della Musica e la
sua formidabile capacità di parlare all'uomo contemporaneo.
PARMALECTURES#5
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mercoledì 5 novembre 2014, ore 16.30 - Auditorium del Palazzo del Governatore
Introduce Carlo Gandolfi e partecipano Marco Maretto e Luca Boccacci.
Manfredo di Robilant, architetto e studioso di storia dell'architettura moderna. Ha collaborato alla curatela della mostra "Elementi di architettura" alla 14 ° Biennale di Architettura di Venezia, e nel 2012 è stato “isiting Scholar presso il CCA di Montréal dopo aver completato un post-doc presso il Politecnico di Torino, da cui ha conseguito un Ph.D. in storia dell'architettura moderna. Ha tenuto conferenze presso il Politecnico di Torino e Università di Milano, la Scuola Samfox a St. Louis, l'Università di Brema, la Harvard Studio di Rotterdam. E 'stato assistente del direttore della rivista mensile «Il Giornale dell'Architettura» e pubblica abitualmente su "Domus", "Log", "Arch +", "Baumeister". Tra i suoi scritti, als Das Wohnhaus Puppenhaus. Der Blick von oben in US-amerikanische Wohnarchitekturen in Printmedien um die Mitte des 20 Jahrhunderts, in Wohnen zeigen (Transcript Verlag, 2014), Looking up. Il nazionalismo e internazionalismo nei soffitti 1850-2000, in Nazionalismo e Architettura (Ashgate, 2012), La memoria ricorrente. Bibliografia Parziale di un termine sensibile, in L'architettura della memoria in Italia, 1750-1939, (Skira, 2007), La tecnica e il disincanto. Carlo Mollino Docente 1949-1973 (con G. Durbiano), in Carlo Mollino Architetto, (Electa, 2006). Ha curato la versione italiana degli scritti di Werner Oechslin, Le Radici Tedesche dell'Architettura moderna, (Allemandi, 2008) e Rem Koolhaas, Singapore Songlines. Ritratto di Una metropoli Potemkin (Quodlibet, 2010).
Ha recentemente terminato “Urban house with big window” di Cambridge MA, pubblicato da "Architectural Record", "The Architects Giornale", "Domus", "Dezeen".
Evento
formativo architetti PR 2014/042 | n. 2 CFP Scarica la locandina in pdf |
PARMALECTURES#4
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mercoledì 29 ottobre 2014, ore 17.30 - Auditorium del Palazzo del Governatore
Introduce Orsina Simona Pierini
Partecipano Carlo Gandolfi e Enrico Prandi.
Fernando Espuelas, Dottore architetto. Professore titolare di progetti architettonici alla Scuola di Architettura dell’ Università Europea di Madrid. Dal 2003 al 2006 è stato direttore della scuola. Membro del gruppo di ricerca [Inter]sección Filosofía-Arquitectura. E’autore dei libri El claro en el bosque. Reflexiones sobre el vacío en arquitectura (ARQUIA, 1999) y Madre Materia (LAMPREAVE, 2009); in queste monografie combina architettura, arte e filosofia. Entrambe sono state pubblicate in italiano da Christian Marinotti Edizioni, con i titoli Il vuoto. Riflessioni sullo spazio in architettura e Madre Materia.
E’ editore della rivista di ricerca REIA (Revista europea de Investigación en Arquitectura).
Evento
Formativo architetti PR 2014/041 | n. 2 CFP Scarica la locandina in pdf |
La conferenza parte dalla tesi che la poetica della sospensione offre una chiave di lettura importante per capire il rapporto tra design e architettura nell'opera di Franco Albini. Fin dagli esordi a metà degli anni Trenta, Albini cerco di liberare l'oggetto dalla forza di gravità, accentuando le possibilità estetiche e tecniche di sospensione e gli effetti tettonici inaspettati derivati da esse. Attraverso una lettura concisa di diverse tappe dell'iter albiniano --La Stanza per Un Uomo alla VI Triennale di Milano del 1936, il Soggiorno di Una Villa della stessa Biennale, il Mobile Radio del 1938-40, la Libreria sospesa del 1940, la Poltroncina pieghevole Consigliere, L'appartamento Albini a Milano del 1938-40, il Negozio Sampo Olivetti a Parigi del 1958-60-- si chiariscono le implicazioni concrete e le conseguenze estetiche della dialettica architettura/design nel progetto complessivo albiniano di rinnovare i principi fondamentali del moderno. La conferenza finisce con una meditazione sul ruolo del vuoto e dello spazio concepito come negazione e come ambito di forze materiali ed estetiche nell'opera di Albini, in dialogo con le premesse delle avanguardie storiche (in particolare, quelle russe (Tatlin, Leonidov) e l'interesse per le strutture a tenda nell’opera lecorbusierana negli anni ‘30 (esp. la Pavilion des Temps Nouveaux del 1937).
Ricordiamo che Franco Albini ha depositato in territorio parmigiano due architetture: il simbolo del moderno in architettura rappresentato dagli uffici INA in via Cavour a Parma (1952) e le terme Luigi Zoia a Salsomaggiore (1963).
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