Ti trovi in: Home page > Edizione 2011 - Il tema
L’ARCHITETTURA DELLA CITTÀ EUROPEA: PROGETTO, STRUTTURA, IMMAGINE
La sesta edizione del Festival dell'Architettura intende sviluppare le problematiche del rapporto tra architettura e città, coinvolgente al tempo stesso aspetti di qualità delle strutture spaziali, funzionali, paesaggistiche e ovviamente sociali dei fenomeni insediativi.
La questione che si vorrebbe porre all’interno di questo indirizzo tematico riguarda però anche il problema della caratterizzazione europea dell’architettura e della città nella più generale e per certi aspetti assai dinamica scena internazionale.
L’internazionalizzazione di strumenti e metodologie del progetto architettonico, ieri ma assai di più oggi, comportano da una parte la circolazione di modelli quale stimolo all’evoluzione della qualità insediativa, dall’altra il rischio di produrre omologazione sopratutto la dove non vi siano condizioni culturali in grado di elaborare un’interpretazione critica originale degli stessi modelli circolanti. In questo quadro di evidente complessità non è difficile riscontrare l’emergere di certo provincialismo oppure di pratiche di straordinaria validità, derivate da una capacità di rielaborazione consapevole da parte del progetto nel coniugare identità, caratteri ed esigenze contestuali in rapporto ad altre esperienze da cui trarre incentivo all’innovazione.
Per sviluppare questa linea di ricerca e divulgazione, il Festival si prefigge di organizzare a ottobre p.v. una settimana di presentazioni, conferenze, seminari ed incontri rapportabili ai tre seguenti ambiti, e aventi come denominatore comune la cultura architettonica della città europea:
A: EUROPA/ITALIA
Il progetto di architettura nelle Scuole europee
Le radici degli orientamenti della cultura architettonica contemporanea, in qualsiasi modo la si voglia leggere criticamente, vanno individuate nell’insegnamento del progetto che avviene come primo momento di formazione della coscienza critica dell’architetto nelle Scuole di Architettura.
Il tema è sostanzialmente quello della trasmissibilità del fare architettura seguendo il crinale sempre più impervio che divide l’identità locale nazionale dall’internazionalismo della cultura globale; la tradizione dalla modernità; la continuità dalla discontinuità.
Attraverso la scelta di alcuni casi-studio il confronto di differenti approcci alla progettazione architettonica vengono analizzati rispetto alle impostazioni metodologiche e alle tradizioni geografiche e culturali delle scuole di appartenenza avendo come obiettivi la ricostruzione di una geografia europea della progettazione architettonica e il rafforzamento delle identità locali all’interno della vasta ed eterogenea cultura architettonica europea.
Per ogni Scuola/Laboratorio che opera progettualmente sia alla scala dell’architettura che della città si tratta di riflettere su alcune questioni di strumenti e metodi applicati al progetto di architettura contemporaneo: 1) l’apporto di una tradizione di studi e/o di architetti e studiosi di riferimento; 2) i metodi di approccio al progetto finalizzati alla trasmissibilità disciplinare; 3) i temi con cui vengono tradotti i metodi nella pratica progettuale e la verifica della distanza tra tradizione e attualità.
La ricerca coinvolge alcune istituzioni scientifiche europee, nazionali e non nazionali (Facoltà e Scuole di Architettura o centri di ricerca ad esse collegate).
B: 7 Città europee per l’Architettura
La Convenzione europea del paesaggio ha richiamato l'importanza della qualità dell'ambiente fisico e antropologico del territorio e delle città nella vita delle popolazioni.
Il problema è quello di una forma di pianificazione che ha dimenticato la capacità dell'Architettura di organizzare e rappresentare in senso logico, estetico e quindi economico la complessità della società urbana contemporanea.
Il metodo di ricerca prevede lo studio e il riconoscimento, attraverso l'analisi comparativa di 7 città europee, della struttura figurativa della città, la quale sola permette di cogliere il fenomeno urbano nei suoi aspetti ricorrenti, stabili e necessari, a fronte del caos delle trasformazioni e degli sviluppi che esso sta assumendo in molte regioni d'Europa.
L'obiettivo è quello di ipotizzare una tipologia 'normativa' per la quale la pianificazione urbana e la composizione architettonica compongano un quadro coerente, aderente alle diverse identità e alla natura specifica dei luoghi, per il progetto della città presente e futura.
Le città ed i gruppi di ricerca coinvolti sono: AACHEN – Germania (Facultät für Architectur, prof. Uwe Schröder); PADOVA - Italia (Università Iuav di Venezia, prof. Eleonora Mantese); SIRACUSA - Italia (Facoltà di Architettura di Siracusa, prof. Vincenzo Latina); STRASBURGO - Francia (Ecole Nationale Supérieure d'Architecture de Strasburg, prof. Cristiana Mazzoni); TALLINN - Estonia (Estonian Academy of Arts, Faculty of Architecture, prof. Andres Alver); TRENTO - Italia (Università IUAV di Venezia, prof. Armando Dal Fabbro), più la città di PARMA (Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, prof. Carlo Moccia e Università IUAV di Venezia, prof. Renato Rizzi).
C: Progettare il costruito: strategie architettoniche per la città compatta
Il tema della trasformazione urbana ha conosciuto una recente fase di forte dinamicità alla quale spesso non è corrisposto un quadro di modelli progettuali capaci di avvalorarne il significato e gli obiettivi. I problemi di consumo del suolo, e di quello agricolo in particolare, delle conurbazioni sganciate dalle strutture urbane più consolidate e di forte incremento abitativo dei centri suburbani privi dei servizi fondamentali, di occasionalità e diseconomia dei rapporti tra insediamento infrastrutture e servizi, di banalizzazione di un’architettura ridotta a mera espressione edilizia, hanno contribuito alla messa in crisi del concetto stesso di città inteso come fenomeno comunitario, espressione di partecipazione, equilibri tra le parti, rappresentatività attraverso un preciso quadro delle logiche e dei caratteri, anche nel contesto emiliano.
L’approccio critico cercherà di indagare nella casistica italiana ed internazionale per individuare
indirizzi alternativi di una pratica progettuale rivolta alla conversione del già costruito, ed in
particolare si concentrerà sulla verifica della città compatta quale risorsa da preservare
attraverso la riprogettazione delle proprie parti. Analizzando, in particolare, il rapporto tra alta
densità e qualità abitativa attraverso regimi di sostituzione edilizia alle diverse scale,
nonché la produzione di un’identità figurativa e paesaggistica che riaffermi il
primato identitario della città compatta. IL confronto casistico si avvarrà di progetti
realizzati (ad esempio il caso della riqualificazione urbana di Maastricht coordinato da Jo Coenen) ma
anche di progetti sperimentali di ambito universitario (ad esempio il progetto di ridisegno per Tor
Bella Monaca a Roma, in corso di sviluppo da parte delle Facoltà di Architettura di Milano,
Parma, Roma, Pescara, Napoli).