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Il Consorzio
Spinner 2013 della Regione Emilia Romagna di cui sono partners ASTER Scienza
Tecnologia Impresa, Fondazione Alma Mater, e Sviluppo Italia (ora Invitalia -
Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa
SpA), il Fondo Sociale Europeo e il Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali, ha selezionato il progetto dal titolo Progettare il costruito: nuovi modelli a qualità integrata per la città
compatta presentato dal responsabile scientifico Prof. Arch. Carlo Quintelli, per il finanziamento di n.1 Borsa di Dottorato
da utilizzare nell’ambito del Dottorato di ricerca in Forme e Strutture dell’Architettura dell'Università di Parma.
Docenti coinvolti
Prof. Enrico Prandi, Facoltà di Architettura di Parma, Dipartimento di Ingegneria Civile, dell'Ambiente, del Territorio e Architettura
Prof. Giovanni
Pieretti, Facoltà di Scienze Politiche di Bologna, Dipartimento di Sociologia
Prof. Nicola Marzot,
Facoltà di Architettura di Ferrara, Dipartimento di Architettura
Prof. Laura Gabrielli, Facoltà di Architettura di Ferrara, Dipartimento di Architettura
Prof. Pietromaria
Davoli, Facoltà di Architettura di Ferrara, Dipartimento di Architettura
Prof. Vanni Codeluppi,
Facoltà di Scienze della Comunicazione e Economia, di
Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Comunicazione e Economia
Tema di ricerca
Progettare il costruito: nuovi modelli a qualità integrata per la città
compatta
Il tema della trasformazione urbana ha conosciuto una recente fase di forte dinamicità alla quale spesso non è corrisposto un quadro di modelli progettuali capaci di svilupparne il significato e di realizzarne gli obiettivi. In particolare i problemi di consumo del suolo, prevalentemente agricolo, delle conurbazioni sganciate dalle strutture urbane più consolidate, di un incontrollato incremento abitativo dei centri suburbani privi dei servizi fondamentali, delle condizioni di occasionalità e diseconomia dei rapporti tra insediamento infrastrutture e servizi, di banalizzazione del ruolo funzionale ed identitario di un’architettura urbana ridotta spesso a mera espressione edilizia, hanno contribuito alla messa in crisi del concetto stesso di città inteso come fenomeno comunitario, ambito di partecipazione, di equilibrio e complementarietà tra le parti, di rappresentatività attraverso un preciso quadro di definizione dei caratteri così come dei ruoli.
Rispetto a questo quadro fenomenologico, qui solo accennato, l’approccio critico della ricerca cercherà innanzitutto di indagare, a partire dal confronto con la casistica storica italiana ed internazionale, la messa in atto di indirizzi innovativi per una metodologia progettuale rivolta alla conversione del già costruito finalizzata all’idea della città compatta quale risorsa da preservare attraverso la riprogettazione delle proprie parti. Con questo presupposto di economia morfologica e razionalità relazionale, la ricerca elabora strumenti di verifica del rapporto tra alta densità costruita e qualità abitativa, attraverso un approccio transcalare che coinvolge diversi aspetti, condizioni e luoghi dell’esperienza dell’abitare lo spazio pubblico e privato.
L’analisi casistica si avvarrà del criterio analogico che vede la città di medie dimensioni quale oggetto maggiormente idoneo a perseguire gli obiettivi della ricerca. Alla fase dello studio casistico la ricerca associa quella delle sperimentazioni progettuali applicate al contesto delle città del sistema policentrico dell’Emilia Romagna che per dimensioni, struttura, condizioni relazionali, morfogenesi e fisiologia urbana costituiscono un campione di straordinaria dimostratività modellistica.
Le tematiche affrontate si rapportano ad un’idea di urbanità che evidentemente tiene insieme le diverse componenti dei fenomeni di antropizzazione: di carattere fisico, sociale, estetico, economico ecc. secondo il presupposto di un operare finalizzato all’ottenimento di una qualità integrata, capace di predisporre assetti di complementarietà se non di sinergia tra le diverse componenti coinvolte.
In sintesi il quadro tematico
può essere così articolato:
1)
Denotazione dei nuclei urbani alla scala territoriale
anche rispetto al sistema infrastrutturale di accesso e mobilità (rete padana,
sistema via Emilia, assialità vallive).
2)
Individuazione delle parti urbane: ruolo e fisionomia
dei quartieri rispetto alla città.
3)
Tipologie di strutture pubblico-private realizzanti
centralità identitarie e funzionali all’interno delle parti urbane.
4)
Tipologie pubblico-private di sostituzione ed
integrazione di componenti costruite-abitate all’interno delle parti urbane con
requisiti innovativi di qualità sotto il profilo abitativo, comunitario,
ambientale.
5)
Verifica di attrattività delle parti urbane e della
città nel suo insieme rispetto allo scenario di trasformazione sperimentato.
Gli strumenti metodologici di sviluppo del processo analitico, interpretativo e progettuale della ricerca derivano dai settori scientifico disciplinari della progettazione architettonica e urbana, della sociologia, della comunicazione e del marketing urbano, dell’estimo, delle tecnologie ambientali.
L’esito della ricerca, attraverso un percorso triennale, deve mettere a disposizione una casistica degli interventi progettuali sperimentati tesi a realizzare una condizione di alta qualità della città compatta in grado di suscitare ulteriori processi di elaborazione operativa da parte della pubblica amministrazione, degli operatori privati e del comparto cooperativo del settore edilizio ed immobiliare, interessati ad un indirizzo di impresa verso la riqualificazione urbana, nonchè soggetti comunque operanti con significatività nel contesto urbano sotto il profilo produttivo, formativo, dei servizi ed economico in generale.