Città-Campagna: un gioco di destini incrociati.
E’ probabile che se assumessimo il territorio come una rete complessa di densificazioni individualmente correlabili e in continuo divenire, le ibride modalità della sua “costruzione”, che viaggiano in antitesi rispetto alle permanenze dei suoi segni, troverebbero una positiva interpretazione alla loro frammentaria diffusione.
Perchè alla discontinuità strutturale dei luoghi, alla dispersione insediativa di nuove edificazioni nel paesaggio agrario si sostituirebbero altri valori semantici, che non chiedono di riconquistare identità storiche o concordanze grammaticali, o nuove forme di equilibrio tra le parti urbano-rurali, fondate con lenta sedimentazione, ma, con determinante incidenza, conquisterebbero punti di contatto con logiche funzionali d’uso del territorio. Da questo punto di vista la sua forma, pensata come forma delle sue reti, diverrebbe un fattore di controllo del suo effettivo funzionamento.
Ma la questione e’ piu’ intima e più complessa.
La materia con cui si opera non puo’ ridursi a considerare il territorio solo come forma di relazioni immateriali, restringendo il proprio campo visivo in una omologazione di morfologie specifiche e affermando modelli transitori quanto convenzionali. Dovrebbe piuttosto predisporre, nella pratica della descrizione quanto nel procedimento di conoscenza, modelli di comprensione e strumenti progettuali capaci di descrivere, immaginare e regolare le complessità strutturali e le interne contraddizioni che caratterizzano oggi i modi di insediarsi e abitare quei “territori aperti”; dove convivono centri minori dalla configurazione stabile insieme a morfologie insediative prive di ogni valore e di ogni coerenza contestuale, in cui le ragioni che le compongono hanno trovato un proprio assetto dal sapore provvisoriamente definitivo. Risultato di intermittenti trasformazioni frutto di temporalità frammentarie, di implacabili ragioni speculative, di appropriazioni casuali, di trinceramenti in specifici recinti funzionali.
Un campo di possibilità, per indagare non solo la fisicità ma anche i processi che hanno costruito l’attuale configurazione del paesaggio italiano, si dischiude nella definizione di una sintassi per la leggibilità dei reciproci elementi fondativi e nella comprensione del dimensionamento delle mutazioni. Con la coscienza che questo percorso prefigura ma non descrive ancora la regola.
La spazialità delle “città in estensione”, misterioso e intrigante oggetto di conoscenza, svela una possibile contrapposizione, in termini di qualità dell’abitare, alle forzature impresse dalle grandi concentrazioni urbane al territorio esterno abitato.
La campagna può essere progettata e organizzata come lo è la città e le sue parti concepite in un insieme unitario sul piano della forma. Tutte le cose di un territorio aperto ( campagna agricola, centri minori, reti-infrastrutture, paesaggio geografico) assumono, in questa visione, un particolare valore insediativo. La nozione di “città in estensione” secondo la definizione di Giuseppe Samonà diviene un riferimento fecondo, da verificare o da confutare nella immanenza dei casi specifici. Un’ipotesi di lavoro che prevede un immaginario progettuale dove “ la differenza tra edilizia e agricoltura sarebbe in questo caso subordinata da una regolazione spaziale comune, con un punto di incontro nella forma come punto regolatore …. In questo modo ogni elemento della campagna diventa parte di una città in cui sono prevalenti le due dimensioni orizzontali sulla terza. Si tratta perciò di una città in estensione, fondata su questa particolare relazione tridimensionale ” ( Samonà, 1976, 8-9).
La logica che sottende la ricerca di scenari possibili per la “città in estensione” appartiene alla capacità interpretativa del procedimento euristico, che viene associato alla dialettica interna al progetto, alle sue anticipazioni, assumendo la sequenza e la stratificazione come valore per una regolazione spaziale e formale del progetto.
Si tratta quindi di definire un disegno generale che restituisca nuovi equilibri per gli elementi in gioco, definendo i codici comportamentali di un progetto di architettura capace di orientare criticamente gli obiettivi operativi.
Riferimento bibliografico
Samonà, G. (1976). La città in estensione. Conferenza tenuta presso la Facoltà di Architettura di Palermo il 25 maggio 1976
Ripubblicato in: Amistadi, L. (2012). La costruzione della città.
Antonella Falzetti e’ ricercatore universitario di Architettura e Composizione architettonica e Urbana presso la Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura di Roma “Tor Vergata”, dove svolge la propria attività di ricerca (PRIN). E’ docente del corso di “Progettazione architettonica per il recupero degli edifici”.
PRIN 2009 (Research Programme of National Interest)
DALLA CAMPAGNA URBANIZZATA ALLA CITTÀ IN ESTENSIONE. Le norme compositive dell'architettura del territorio dei centri minori.
Coordinatore nazionale: Prof. Luigi Ramazzotti
Unità di Ricerca di Roma "Tor Vergata"
Luigi Ramazzotti (Coordinatore), Antonella Falzetti, Maria Ioannilli, Rodolfo Strollo, Francesco Taormina, Filippo Cerrini
Unità di Ricerca di Roma "La Sapienza"
Giuseppe Strappa (Coordintaore), Alessandro Camiz, Paolo Carlotti, Martina Longo
Unità di Ricerca Napoli Seconda Università
Carlo Alessandro Manzo (Coordinatore), Marino Borrelli, Emanuele Carreri, Carlo Coppola, Francesco Costanzo, Efisio Pitzalis, Massimiliano Rendina, Gianluca Cioffi, M. Antonia Giannino, Gaspare Oliva, Andrea Santacroce, Pasquale Zeppetella (Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale “Luigi Vanvitelli” Seconda Università di Napoli); Rejana Lucci, Enrico Carafa (Dipartimento di Architettura, Università di Napoli Federico II)
Unità di Ricerca Napoli "Federico II"
Francesco Rispoli (Coordinatore), Francesca Bruni, Angela D’Agostino, Luigi Stendardo, Francesco Viola, Daniela Buonanno, Maria Teresa Giammetti, Maria Italia Insetti, Giovanni Zucchi.
Unità di Ricerca di Palermo, Facoltà di Architettura
Andrea Sciascia (Coordinatore), Emanuele Palazzotto, Dario Costi, Emanuela Davì, Monica Gentile, Luciana Macaluso
Unità di Ricerca di Palermo, Facoltà di Ingegneria
Antonino Margagliotta (Coordinatore), Valentina Acierno, Domenico Costantino, Giovanni Palazzo, Giovanni Francesco Tuzzolino, Salvatore Rugino, Fabio Sedia (assegnista), Serena Sanzo (coll.)